Alda – di Alessio Patti (omaggio poetico ad Alda Merini)

Alda

(dedicata ad Alda Merini)

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Ridisti ‘n faccia a lu virsèriu

ca non ti culpìu e ti lassò
jiri tra nuautri nta dda casa
di li mposti pittati a nùmmira,
nomi canusciuti sulu a tia.

Fumu di sigaretti allincheva la to vita
di attimusferi lìvidi, unni Diu-Amanti
si spalisò, e mai tacìsti versi maliditti
avanti a la gènesi di la biddizza,
mentr’Iddu t’accarizzava lu cori.

Ddi jorna d’amuri l’affruntasti filici
cuntati cu la stizzera di lu tempu curtu,
nta ddu “silenziu chi fa scrusciu” e nta li versi
chi spirlucianu chiù “di na durata cupula di stiddi”.

Di lu corpu non distruggisti mai li mura
ma custruisti sdillirii amurusi nonostanti
li mimòrii di lu manicomiu, e li nsulti,
li pidati, lu scuru di pinseri ca la vita
ti desi pi custringìriti, ni lu duluri
criativu, a scupriri la morti, li sonni
e lu pircantu di cui fusti suttratta
p’offrìrili tutti a la nostra vardata.

(Alessio Patti – Catania, sabato 4 maggio 2013)

Alda

(dedicata ad Alda Merini)

9

Hai riso in faccia al diavolo
che non ti colpì e ti lasciò
andare tra noi in quella casa
dalle pareti schizzate a numeri,
identità note a te soltanto.

Fumo di sigarette riempiva la tua vita
di atmosfere livide, dove Dio-Amante
si svelava, e non tacesti mai versi maledetti
innanzi alla genesi della bellezza,
mentre Egli ti accarezzava il cuore.

Felice hai affrontato quei giorni d’amore
contati con la clessidra del tempo breve,
in quel “silenzio che fa rumore” e nei versi
che brillano più “di una dorata cupola di stelle”.

Del corpo non demolisti mai le mura
ma deliri amorosi hai eretto malgrado
le memorie del manicomio, e gli insulti,
le pedate, il buio dei pensieri che la vita
ti diede per costringerti, in dolore
creativo, a scoprire la morte, i sogni
e l’incanto di cui fosti privata per
offrirli tutti al nostro sguardo.

(Alessio Patti – Catania, sabato 4 maggio 2013)

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell’Autore.

http://youtu.be/t8DTJ1BUuKo

2 Comments

  1. E’ un opera stupenda, una dedica ad una Grande Donna, una Grande Poetessa, per questo Immensa Interprete del grande Mistero, quando lo stesso si svela sotto il peso di un enorme croce e l’ama, per un amore puro unico e immenso, che non frena il dolore e saliranno dalle sue viscere vomiti di versi maledetti, per esorcizzare e zittire le brutture e le crudeltà le malvagità, lo fa tramite la penna e la mano di Dio inchiostro che crea bellezza, arte, eleganza, è la stessa penna usata da te Alessio un opera davvero stupenda, sono estasiata, che dire poi del tuo video dove l’arte si manifesta in tutte le sue sfaccettature .. grazie di questo dono hai creato un opera d’arte. Un video bellissimo due interpretazioni che scuotono l’anima, una più bella dell’altra Quella di Giorgio e di Alessio, che regalano in due linguaggi diversi forte emozioni, racchiusi in uno solo, che l’arte in quanto espressione più alta d’amore e di bellezza può farci comprendere, un capolavoro una lirica tra le tue più belle in lingua poetica siciliana, che non ha esaltato il verso da lui stesso tradotto in Italiano perché il connubio è perfetto, non necessitava di colore di carisma vulcanica come lo lo fa di solito la lingua poetica siciliana usata da Alessio per traslare poesie in lingua italiana, donando quel tocco magico in più, perché questa tua ultima è come l’unione di due amanti, come quella carezza di Dio che arrivava ad Alda, la quale certamente si compiacerà con commozione nella sua nuova dimensione, per questa dedica e per la bravura dell’artista. Stupendo tutto. Ti abbraccio fortissimo grazie di questo inizio di giornata, grande commozione, ti lascio tra gli amici cari che senz’altro resteranno incantati quanto me, di questa tua perla… Tvb baci.

    Alba Schembri

    1. Grazie Alba! Fare un omaggio ad Alda Merini, amarla, accogliere nel cuore i suoi versi, è restituirle una carezza, qualcosa di lei e dell’immenso tesoro che ci ha offerto nei duri giorni della sua esistenza terrena.

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